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Il Bello o il Vero

Durante le festività natalizie, abbiamo colto l’occasione di immergerci nella marea di persone che affollavano il centro storico di Napoli. In questo periodo dell’anno,

attraversare San Gregorio Armeno e i vicoletti adiacenti è un’esperienza a metà tra il mistico e la follia, ma che almeno una volta nella vita va provata e se vi è una

giusta punta di freddo, è consigliabile passeggiare con un cuoppo di caldarroste comprate per strada.

La nostra meta era il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, in cui è ospitata fino al 31 Gennaio la mostra “il bello o il vero” curata da Isabella Valente.

Il percorso è incentrato sulla scultura napoletana e riporta alla luce un periodo artistico dell’area partenopea che spesso è eclissato da espressioni e manifestazioni culturali ben più note. La seconda metà dell’Ottocento e il primo Novecento sono stati anni di vivida produzione, che la rassegna “il bello o il vero”, tenta di mostrare a un pubblico quanto più vasto possibile, tant’è che va ben sottolineata la scelta di rendere la mostra gratuita.

L’esposizione è articolata in nove sezioni e la quantità di opere da ammirare è davvero notevole, circa 250. La visita è resa piacevole dalla possibilità di utilizzare le tecnologie digitali. Se avete intenzione di utilizzare i vostri smartphone è possibile scaricare un’app, se invece, preferite risparmiare la carica per scattare foto, vi consigliamo di rivolgervi all’infopoint, dove sarete dotati di un Ipad, con il quale ascoltare o leggere le caratteristiche e le curiosità di ogni opera esposta, avere ricostruzioni 3D, digitalizzazioni, video interattivi e file audio multilingua. Lungo il percorso sono presenti point che si servono di tecnologia touchless e sensori innovativi con i quali il visitatore può interagire e mediante una sorta di movimento ossesso e diabolico di mani e braccia, si possono ricevere dettagli approfonditi su alcune opere.

Alquanto singolare è stato anche il contest organizzato dal comitato responsabile:

"101 Sguardi di Instagram". Il team della mostra ha selezionato 101 scatti tra tutti quelli che i visitatori hanno postato su Instagram inserendo l'hashtag ufficiale #ilbellooilvero, con i quali si è realizzato una sorta di mostra in cui gli esposti sono gli stessi visitatori, promuovendo e avvicinando le nuove generazioni al mondo dell'arte.

Gli artisti esposti sono davvero numerosi, ne citiamo alcuni: Giovan Battista Amendola, Tito Angelini, Costantino Barbella, Emanuele Caggiano, Filippo Cifariello, Achille d’Orsi, Gesualdo Gatti, Saverio Gatto, Vincenzo Gemito, Francesco Jerace, Vincenzo Jerace , Stanislao Lista, Rocco Milanese, Giuseppe Renda, Tommaso Solari.

Tra le opere che maggiormente segnaliamo:

Ad Murenas di Luigi De Luca. Il soggetto è una splendida donna che ormai è bella che andata. Nella parte inferiore notiamo la murena e un teschio, quasi a dare conferma della teoria iniziale. Ciò che colpisce però, è la perfezione dei tratti e la capacità dell'artista di rendere l'emotività e l'intero carico di pathos della scena. Il viso della donna è coperto dalle ciocche, morbidamente adagiate. Il corpo seminudo conserva ancora i tratti di una contorsione, soprattutto della parte inferiore. Può essere vista da diverse angolazioni e ognuna potrebbe benissimamente essere un'opera a sè.

Esmeralda di Tommaso Solari. L’opera prende ispirazione dal personaggio del celebre romanzo di Victor Hugo, Notre – Dame de Paris. Ciò che colpisce particolarmente di quest’opera, oltre all’incantante bellezza, è la minuziosa cura dei dettagli e la presenza di una notevole quantità di sfacciati simboli. Il simbolismo è dedicato ad un pubblico colto e sensibile per via dei suoi contenuti molto complessi da decifrare.

« È un tempio la Natura, dove a volte parole

escono confuse da viventi pilastri

e che l'uomo attraversa tra foreste di simboli che gli lanciano occhiate familiari »

Charles Baudelaire.

Le 9 sezioni del percorso:

Sez. 1. Gli spazi pubblici della scultura otto-novecentesca

Sez. 2. Il Museo nella città

Sez. 3. I maestri

Sez. 4. Echi romantici nel passaggio all’Unità d’Italia

Sez. 5. La Collezione Jerace del Comune di Napoli

Sez. 6. Il Bello o il Vero

Sez. 7. Fine Secolo: aria di simbolismo

Sez. 8. Verso il Novecento

Sez. 9. La nuova forma della scultura: gli anni Venti e Trenta del Novecento.

Gallery

Per tutte le foto relative ai diversi articoli,

clicca sull'immagine qui sotto! 

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