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Le fate ignoranti di Ozpetek, un must italiano.


Prima di lasciarvi alla lettura di questo post, vorrei ringraziare gli affezionati lettori che nell'ultimo periodo, spesso mi hanno chiesto dove fossi finito. Non so se capita anche a voi, ma talvolta vi sono momenti di totale apatia, in cui l’unica volontà è quella di fuggire da tutto e tutti, lasciando in modalità stand-by tutto il resto. Eccomi, sono reduce da uno di questi periodi. So che non avete cliccato per leggere i miei sfoghi personali, ma tenevo a farvi sapere che non ho intenzione di abbondare questo progetto e che non vi libererete tanto presto di me. Ora però, pensiamo al film che ho scelto di rivedere una di queste sere. “Le fate ignoranti” di Ferzan Ozpetek. Non è certamente un'ultima proiezione cinematografica, parliamo di una pellicola del 2001 e benché siano passati più di dieci anni, ritengo che questo film possa rientrare a pieno titolo tra i MUST, uno di quei film che vanno visti almeno una volta nella vita. Cercherò di riportare alla mente di chi ha già visto il film alcune immagini che a parer mio meritano, ma allo stesso tempo non vorrei rovinare la sorpresa a chi non ha avuto ancora occasione di vederlo, tendando di rendere la trama peccaminosamente invitante. Nel film ritroviamo Margherita Buy nei panni di Antonia. Buy è un’attrice che riesce con una verosimiglianza spettacolare a rendere la finzione cinematografica nulla, creando personaggi reali e vicini al pubblico. Antonia è sposata con Massimo, un affasciante architetto, e il film si apre con loro due in un museo. Tutto lascia intendere che i due non si conoscano, Massimo tenta di abbordare questa donna ed il tutto si riduce ad un classico lieto fine in camera da letto. Nel momento stesso in cui ho visto questa scena, ho sempre immaginanto che un giorno, con la giusta persona, avrei voluto farlo. Nulla di più semplice per rendere vivo un rapporto che inizia a risentire della routine quotidiana. Massimo e Antonia sembrano una coppia semplice, ma che è destinata a dividersi. Massimo farà un incidente e Antonia affronterà un lutto fatto di riservatezza, fino a quando non le capiterà tra le mani un quadro appartenuto al marito e con una dedica che lascia supporre l'esistenza di un'amante, la fata ignorante. Antonia si attiva per rintracciare la destinataria e si ritrova catapultata in una serie di equivoci, alimentati dalla madre, una donna irriverente e sarcastica. A questo punto entra in scena un giovanissimo Stefano Accorsi nei panni di Michele. Una serie di scenette che sfiorano la comicità rendono la scoperta di Antonia sempre più chiara. Antonia che è una semplice donna, cresciuta con delle convinzioni, entrerà in un mondo nuovo, che non aveva mai conosciuto prima, e colpo dopo colpo imparerà ad uscir fuori da una visione mediocre e borghese fatta di luoghi comuni. La presenza di altri personaggi, amici di Michele, daranno modo al pubblico del film di imbattersi in alcune tematiche in modo così naturale e semplice, insegnando a non vivere di finti precetti morali. Buona parte del pubblico avvertirà una vicinanza con Antonia, quasi immedesimandosi e scoprendo pian piano che tutto quello che spesso si dice sul mondo omosessuale, è una grossa bugia.

Tra gli altri interpreti, troviamo Serra Yilmaz nei panni di Serra, una migrante turca dai simpatici capelli blu, un giovane e ancora naturale Gabriel Garko nelle vesti di un ragazzo perduto d'amore e ammalatosi proprio d'amore. Personaggio insostituibile è Luisella, interpretata dalla partenopea Rosaria De Cicco, che benchè abbia un ruolo secondario, riesce ad essere indelebile per la sua drammatica comicità tipica del clichè delle donne napoletane e sebbene non magistrale la sua interpretazione nel film della canzone "Grazie alla vita" di Gabriella Ferri, mi è risultata magnifica.

La casa di Michele e in particolare il terrazzo,

in cui tutti questi personaggi si ritrovano tutti i giorni, è una luogo di incontro in cui tutti possono sentirsi veramente a casa, una micro società, dove coesistono personalità diverse che si scontrano, ma che indubbiamente non possono fare a meno gli uni dagli altri, una famiglia non tradizionale, ma che esiste e non può essere cancellata.

Una delle scene che mi ha colpito di più è quella in cui Antonia, viene invitata a pranzo sulla terrazza e si ritrova in difficoltà a dover consigliare Mara, una transessuale, desiderosa di rivedere la sua famiglia e l'anziana nonna dopo lunghi anni di silenzio e si pone un dilemma: "ritornare uomo per compiacere i suoi cari o essere se stessa correndo il rischio di perderli per sempre? E' giusto mentire per amore? Quali sono i limiti tra menzogna e sincerità ad ogni costo?"

Una delle frasi più belle del film è pronuncita da Michele ad Antonia, anche se in realtà è un rimprovero verso se stesso: "che stupidi che siamo, quanti inviti respinti, quante parole non dette, quanti sguardi non ricambianti. Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno."

Elemento davvero riuscito è il suono. Le musiche di sottofondo sono tutte gradevoli e scorrono benissimo sulle scene, tra cui la più conosciuta dei Tiromancino, Due Destini.

Alcune curiosità sul film, se vi siete chiesti di chi sia il quadro della Fata Ignorante da cui nasce il titolo del film, quel quadro è stato dipinto proprio da Ferzan Ozpetek con un richiamo a un quadro di René Magritte.Nel film, però, compare davvero un’opera di Magritte, nella mente di Antonia si forma l’immagine di una grande rosa rossa dipinta da Maritte nel quadro "Le tombeau des lutteurs.

Una parte del film pare sia autobiografico e pare che l'appartamento di Michele sia stato ricostruito sulla base di quello del regista.

Nella scene dei titoli di coda vi sono scene sulla parata del Gay pride romano del 2000 a cui gli attori hanno realmente preso parte.

Questo film è riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione generale per il cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano.

Beh, magari vi ho colpito, magari lo rivedrete e per chi non l'avesse ancora visto, vi invito caldamente a farlo. Ovviamente gradirei conoscere le vostre impressioni o anche un semplice mi piace o un minicommentino sulla mia pagina fb: http://www.facebook.com/lookonart

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