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Gotico napoletano e Basilica di Santa Chiara.


Saint-Denis

Dopo una lunga pausa, ho deciso di scrivere di una faccenda alquanto controversa, lo stile gotico napoletano. Ho notato che facendo delle ricerche sul gotico in Italia, vengono poco menzionate le opere napoletane, preferendo dar spazio a edifici e strutture ritenute di maggior rilievo, come se lo stile gotico non avesse avuto espressione nella città partenopea. In realtà sono dell’opinione che l’espressione gotica napoletana sia quella che più si avvicina all’originale francese. Partiamo con qualche nozione: lo stile gotico è una fase dell’arte che nasce intorno Parigi per poi diffondersi in tutta Europa. E’ stato un movimento di portata variegata e complessa che interessò tutti i settori dell’arte, sino alle cosiddette arti minori. La nascita ufficiale dello stile è collocata in architettura con la costruzione del coro di

Saint-Denis a Parigi nel 1144.

Torniamo a Napoli: siamo nel 1266 e Carlo D’Angiò aveva appena sconfitto lo svevo Manfredi e dopo che la dominazione Sveva fece le valige lasciando Napoli, gli Angioini, francesi, portarono la capitale da Palermo a Napoli. Di conseguenza la città, iniziò ad espandersi e ad arricchirsi di chiese, edifici e monumenti pubblici. Molti di questi oggi sono andati perduti, ma seppur di numero esiguo, essi rappresentano al meglio l’espressività artistica che i francesi portarono a Napoli, di portata così ampia da poter parlare di architettura gotica napoletana. A Napoli, il gotico giunge direttamente dalla corte francese e possiamo certamente affermare che la compagine napoletana è senza dubbio quella più vicina all’originale, a differenza di altre città italiane, dove il gotico si è misto allo stile preesistente, il Romanico, per intenderci, l’emblema è il Duomo di Milano, che per quanto gotico nelle sue decorazione rimane legato allo stile Romanico. Gli artisti francesi portatori dello spirito gotico, in coesione con l’uso e la tradizione napoletana del tempo, hanno reso uno stile unico diverso da quello delle altre città italiane. Ecco perché talvolta, girando per la città è possibile trovare espressioni di elementi concatenati e coesi tra loro. Mi soffermerei sugli edifici che mantengono evidenti tratti originali del gotico, San Lorenzo Maggiore, Sant’Eligio, Santa Chiara, San Pietro a Maiella, il Duomo e il Maschio Angioino, sebbene molti di questi a causa di distruzioni, siano stati rimaneggiati e ristrutturati con il tocco dei movimenti posteriori.

Esterno Santa Chiara

Tra le mie chiese preferite c’è sicuramente la Basilica di Santa Chiara. Arrivati a Napoli è questa una tappa OBBLIGATORIA per tutti coloro che vogliono respirare l'arte e la storia di questa città. Questo complesso monumentale fu costruito per volontà di Roberto d’Angiò e Sancia di Maiorca, per intenderci una seconda moglie, intorno al 1310 e poi aperta al culto trent’anni dopo. I lavori furono affidati a un architetto napoletano Gagliardo Primario. Chiunque ha la possibilità di farci un salto, noterà subito le sue originarie forme gotiche. Di portata spettacolare è il rosone traforato incastonato sulla facciata a larga cuspide, l’elemento gotico più riconoscibile.

Navata Santa Chiara

All’interno troviamo un’unica grande navata, con una serie di archi a sesto acuto e una decina di cappelle per lato e certamente interessanti sono le vetrate colorate che percorrono la navata. Alle spalle dell’unico altare maggiore potete applaudire al coro delle clarisse, un ordine di monachelle istituite proprio da Santa Chiara. Su di una parete a destra è possibile ancora ammirare i frammenti di un affresco di Giotto.

Affresco Giotto

Vorrei ricordarvi che durante la II Guerra Mondiale la basilica fu bombardata e solo durante il restauro furono rimossi alcuni postumi particolari barocchi.

Chiostro Maiolicato

Molto particolare è senza dubbio colpirà la vostra attenzione, è il Chiostro Maiolicato, di cui sicuramente avrete sentito parlare. Della pianta originaria, contateli per sicurezza, sono certamente i 66 archi a sesto acuto su 66 pilastri, mentre il giardino è stato completamente revisionato dall’architetto Vaccaro, che gli diede un’impronta barocca, con la realizzazione di due viali che dividono il giardino in quattro parti. Passeggiate per il giardino e vi sfido a non rimanere incantati e a selfarvi con le maioliche con scene vegetali, che qualcuno ha tanto ammirato, (leggi criticato) quando i signori Dolce e Gabbana hanno deciso di creare un abito ispirandosi proprio a queste maioliche. Inoltre, tenete d’occhio i sedili che, decorati allo stesso modo, invece, riprendono scene di vita quotidiana. Per gli amanti invece, dello stile settecentesco, il Chiostro offre anche una serie di affreschi, raffiguranti allegorie di santi e scene bibliche. Sul lato destro del Chiostro non potete non allungarvi in una sala in cui è religiosamente conservato un presepe, inno dell’artigianato napoletano, interamente costituito da statuine e pastori dell’700-800, piccola chicca, occhio alla stalla! Non c’è alcuna stalla, ma la natività è immersa in una struttura romana diroccata, a simboleggiare il trionfo del cristianesimo sul paganesimo. Di lì, poco distante potete allungarvi nella viuzzola di San Gregorio Armeno, dove un’infinità di botteghe realizzano e vendono pezzi davvero particolari e molti anche costosi, per arricchire i vostri presepi nel periodo natalizio, ma da non visitare nel periodo avventino, se siete sofferenti alle folli di turisti. Quando pensavate di aver terminato la vostra visita, vi demolisco. Napoli, come tutti ormai sanno nacque come colonia greca, naturalizzata romana, ecco perché nella parte inferiore della struttura è visitabile uno dei gioielli dell’epoca greco-romana, dove troviamo i resti di uno stabilimento termale che apparteneva a una villa patrizia. Sono la testimonianza più eclatante delle antiche thermae di Neapolis, che ricordano quelle meglio mantenute di Pompei ed Ercolano. Fatto ciò, potrete sicuramente salire per San Gregorio Armeno, svoltate a sinistra e vi troverete nella caratteristica via dei Tribunali, dove scegliere la pizzeria più buona è drammaticamente impossibile, se volete dritte su dove la mangio io…Contattattemi!!!

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