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L'arte e i gioielli di Santa, con intervista.

Salve amici,

ho una domanda per tutti voi, cosa vi viene in mente quando sentite la parola gioielli? Nella mia mente si susseguono tre immagini, in primis Marilyn Monroe che canta “I diamanti sono i migliori amici delle donne”, la pubblicità del Trilogy con un “Diamante è per sempre” ed una scena del Titanic, in cui una Rose invecchiata e ormai senza senno getta in mare l’enorme cuore dell’oceano. Ornarsi di preziosi è un'usanza antica come il mondo, gli uomini e le donne di tutti i tempi hanno sempre avvertito la necessità di arricchire il proprio corpo con l’ausilio di oggetti che ne valorizzassero la persona. L’utilizzo di gioielli è diventato nel tempo anche sinonimo di ricchezza e di potere, una gara di sfarzo e uno tra doni più graditi. I gioielli hanno anche un significato seduttivo, quando una donna li indossa, mettono in luce parti del corpo. Sebbene questa paia essere una vanità tutta del gentil sesso, vi assicuro che gli uomini non sono da meno, rivoluzionerei la canzone di Marilyn con “i diamanti sono i migliori amici di tutti”.

Con quest’ultima riflessione, vorrei presentarvi Santa, una giovane artista pugliese. Come di consuetudine su Look on Art mi piace dedicare spazio a giovani artisti di cui ne ammiro e apprezzo i lavori. Tutti gli amanti dell’arte, ma credo sia sufficiente una piccola inclinazione, hanno nel cuore un dipinto, uno di quelli che vorremmo nel nostro salotto da poter ammirare ogni giorno. Ed ecco che Santa ha pensato di accontentare tutti, unendo la sua formazione da orafa all’amore per l’arte figurativa. Questa giovane artista ha creato un suo marchio Santart e realizza splendidi gioielli su cui dipinge opere di grandi artisti con una meticolosità certosina. In un primo momento ho pensato che fossero delle semplici stampe, ma ero caduto in errore. Santa dipinge le opere a mano, su scala ridotta e con risultati sorprendenti. Sono piccoli preziosi d’artigianato su materiali facilmente reperibili, dal legno al rame, dalle pietre dure all’ottone e con l’obbiettivo di ottenere lavori sempre più ecosostenibili. Questo connubio tra oreficeria e pittura mi ha colpito. L’Italia ha una lunga tradizione d’oreficeria e Santa ne è una testimone lampante. Le forme dei suoi gioielli sono all’avanguardia che mirano al minimale, le linee sono semplici e rigide, valorizzate da piccoli dettagli in pietra, ma ciò che più impreziosisce il lavoro finale è un tocco simpatico e particolarmente cromatico, l’inserimento di una miniatura. Tranquilli, vi inserisco una gallery, così da apprezzarne da soli la qualità.

Quando ho conosciuto

Santa sono rimasto colpito, oltre che dalla sua esperienza, soprattutto della sua giovane età. A dispetto delle tendenze contemporanee, ha deciso di puntare in qualcosa in cui crede realmente, ovvero sull’importanza che l’arte può ancora avere ai giorni nostri. Vi è un lei e nelle sue parole un sorprendente ottimismo che valorizza ancora di più ciò che crea. Il suo obbiettivo non è semplicemente imporsi nel mondo dell’oreficeria, benché sia stata apprezzata in contest come quello della Brosway, ma in particolare tiene che le persone si avvicinino all’arte, tanto d’aver lanciano una campagna informativa #pensieridiartista, delle semplici locandine da condividere sui social, in cui riporta pensieri e citazioni di grandi artisti e di cui Look on Art ha apprezzato e condiviso l’intento. Santa è una ragazza piacevole, ecco perché le ho chiesto di rispondere ad alcune domande, così da fornirvi un pezzo di lei.

Prima di lasciarvi all'intervista, vi invito a visionare la gallery [QUI] in cui troverete alcuni dei lavori di Santa. Per chi fosse interessato vi inserisco la sua pagina facebook [QUI]. Vi raccomando seguiteci su LookonArt e datemi la vostra opinione.

Lookonart: "Di solito alla fine di un’intervista, mi piace concedere ai lettori del mio blog una nota di costume e di frivolezza, con te mi piacerebbe iniziare. Chi è Santa? Cosa sogna? Raccontaci un po’ di te. Hai messo su famiglia molto presto rispetto alle tendenze odierne. Come ti ha rapita il tuo Adone e non essere parca di dettagli, noi amanti dell’arte amiamo i dettagli."

Santa: “ Ho sempre amato l’arte, sin da piccola… Ricordo ancora quando all’ultimo anno delle elementari, come saluto, senza che nessuno me lo chiedesse regalai alle mie maestre dei quadri enormi dipinti con tecnica mista. Questa passione è continuata a crescere nelle medie portandomi a scegliere il liceo artistico, con indirizzo orafo. Ho scoperto questa passione, creare un gioiello nella mia mente per poi realizzarlo con le mie mani.. niente di più affascinante! Al terzo anno di liceo ho incontrato lui, Moreno, mia anima, mia essenza, il mio tutto... Il nostro amore è iniziato tra i banchi di scuola e quattro anni dopo c’è stata la svolta decisiva. La nascita di Ambra. L’arrivo è stato del tutto inaspettato, colti nel pieno della giovinezza da questo tornado che ci ha fatti crescere in poche settimane. Ambra è vita per noi, è l’ evento più bello che personalmente mi potesse mai capitare! “

L: "Tornando al tuo lavoro. La società sembra andare in una direzione opposta alla cultura. Tutto sembra improntarsi sulle nuove tecnologie, sulla scienza e questo si registra anche in Italia, che potrebbe essere un faro della cultura e dell’arte, i giovani punta ancora sull’arte?"

S: “ Purtroppo mi duole condividere la tua idea. L’avvento della tecnologia ha messo un po' in ombra l’artigianato, i lavori manuali, lavori che sono alle radici di questa umanità... Ogni aspetto della società dovrebbe contribuire a renderla variegata ed in qualche modo “vera". Come un albero che è verde e rigoglioso e da frutti grazie alle sue radici, radici ben salde, che sono alla sua base. E questo soprattutto in Italia, che è famosa per il suo artigianato in tutto il mondo. Per essere più chiara, non sono contraria alla tecnologia, perché è anche grazie ad essa se ci siamo evoluti, solo che questo non dovrebbe mettere in ombra il lavoro manuale, dovremmo continuare a sporcarci le mani. E in questo purtroppo lo stato stesso non aiuta il giovane artigiano, che deve scegliere il percorso giusto per il suo futuro. “

L: "Nel tuo caso ingegnandoti, hai tramutato l’arte in opportunità lavorativa. Come è scattata la scintilla? Si può vivere di Arte?"

S: “Per quanto mi riguarda, ho cercato di trarre forza e ispirazione dalla mia passione, ma anche dalla fiducia a dall’appoggio costante del mio compagno e della mia famiglia. Il loro è un incoraggiamento continuo, anche quando penso che sia sempre più difficile vivere di arte.”

L: "I tuoi lavori li trovo ben confezionati e i tuoi studi mostrano un’abilità artigianale, ma ciò che mi ha colpito è la perizia con cui riproduci su oggetti di uso comune, opere di grandissimi dell’arte. Il pubblico pare apprezzare, secondo te, si da importanza alla fattura, alla fantasia o al rapporto qualità prezzo?"

S: “Quello che ho in testa lo butto su carta, carboncino un po’ di colore e poi si trasporta tutto sul metallo, poi ha inizio la riproduzione dell’opera d’arte. Per fortuna non posso lamentarmi, come inizio della mia carriera pubblica, sembro aver riscontrato parecchi consensi. Le persone apprezzano il mio operato e capiscono la passione che c’è dietro ogni riproduzione. Non ho voluto che i miei gioielli fossero d’ èlite, per questo ho cercato di rendere i miei lavori accessibili a tutti.”

L: "Lavori anche su commissione e quali sono gli artisti più amati e richiesti dai tuoi clienti?"

S: “Sì, certamente, dipingo l’artista del cuore di ogni committente!”

L: "Ciò che ho trovato interessante sulla tua pagina pubblica, sono le note sugli artisti che inserisci accanto ai tuoi gioielli. Riesci in qualche modo a insegnare qualcosa…"

S: “Piano piano voglio che la mia pagina oltre che una vetrina per i miei gioielli, diventi una rubrica d’arte, un rilancio dell’arte ,da qui l’idea “#pensieridiartista”, pubblicare delle citazioni d’arte, e condividere l’arte, la cultura sui social. Un’ idea semplice.”

L: "Look on Art è molto attenta al mondo LGBTQI e come è noto, il mondo dell’arte è costellato di personalità. L’arte è sempre stata in tutte le sue forme la principale fonte per esprimere posizioni radicali. Oggi, secondo te, l’arte ha ancora questo ruolo? Può ancora insegnare non la tolleranza, ma l’equità?"

S: “Per quanto riguarda la comunità LGBTIQ, penso che l’arte stessa sia pienissima di esempi, di amori non pronunciati, frasi non dette, verità non svelate nel linguaggio verbale, ma ben visibili nel vissuto che traspira da ogni opera d’ autore. Quello che un uomo comune non denunciava, per via della società in cui viveva, un artista aveva l’arte di professarlo con pennellate a tratti più nette, a tratti più velate, tratti specchio della propria anima. Un urlo alla libertà l’arte delle avanguardia. Urlo che confido sia cessato nell’era, come abbiamo accennato, della tecnologia. L’ arte non deve più essere un mezzo in cui riversare animi celati, ma un mezzo per denunciare chi non accetta questi animi celati. “

Gallery

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