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Bimillenario di Augusto al Museo Archeologico di Napoli

Salve a tutti,

domenica 1 Marzo insieme ad una carissima amica e collega di università, si è deciso di approfittare dei musei gratis, per visitare il Museo Archeologico di Napoli.

Appena usciti dalla metropolitana, ci siamo ritrovati in coda ad una notevole fila, che mi ha lasciato particolarmente stupito. Non immaginavo vi fossero così tante persone interessate all'arte. Il targhet dei visitatori era molto composito, vi erano turisti stranieri, gruppi di studenti, visitatori solitari, persone adulte e nonni con nipotini a seguito.

Per un certo egoismo personale speravo vi fossero meno persone, così da poter godere in intimità dei tesori del museo, d'altro conto, come vi accennavo, sono rimasto molto stupito e anzì, mi auguro di ritrovare la stessa situazione anche in altri contesti culturali. E' una sensazione piacevole dover fare una fila che non sia per le operazioni postali o alla cassa di un supermercato e mentre attendenvamo in fila, mi sembrava quasi di cogliere una volontà che accumonava me e tutti gli altri in attesa d'entrare, la volontà di stupirci, la volontà di imparare qualcosa da ciò che resta della nostra antichità. Queste riflessioni sono oggi ancora più sentite, dopo l'orribile distruzione di siti archeologici preziosissimi da parte di folli criminali.

L'importanza delle opere archeologiche o di tutte le opere d'arte risiede nella capacità di fornirci non solo una testimonianza del passato dell'umanità, ma soprattutto di infondere in ogni individuo un astratto e personale sentimento di grandiosità, di immortalità, di immanenza, in grado di protarsi oltre il tempo e oltre le ideologie di un momento, in grado di infondere un senso di appartenza a questo mondo e a questa razza chiamata umanità. Le donne e gli uomini, che in un qualsiasi momento della storia, danneggiano o distruggono un'opera d'arte, si macchiano di un crimine abominevole nei confronti di tutto il genere umano, perchè nell'attimo esatto in cui un pezzo di arte è distrutto, un pezzo dell'anima collettiva del mondo è morto. Non deve esserci sconto di pena per chi commette tale crimine, nemmeno se indotti dalle più nobili ideologie. Cancellare la storia, significa cancellare il nostro futuro.

Tornando alla mia visita al museo archeologico di Napoli, benchè vi fossi già stato, era doveroso passarci, in quando il museo ospita una mostra dedicata al bimillenario dell'imperatore Ottaviano Augusto. "Augusto e la Campania.

Da Ottaviano a Divo Augusto. 14-2014 d.C". Oltre 100 opere in mostra, alcune delle quali presentate per la prima volta al pubblico. Augusto dopo Giulio Cesare è colui che più ha influito sull'impero romano e sull'Italia. Una figura di spicco che ha saputo tessere le sorti di tutto il bacino Mediterraneo.

Oltre al percorso tematico su Augusto, il Museo Archeologico è ricco di tantissimi altri tesori. Nel piano seminterrato vi è una piccola collezione egiziana: suppellettili, orificeria e una piccola mummia. La sezione è in perenne restauro e ormai ho perso le speranze di visitarla tutta.

Al piano terra vi è una ricchissima collezione di sculture d'epoca romana. Oltre alla miriadi rappresentazioni di imperatori, di notevole spessore è la collezione Farnese, dove troviamo il complesso Supplizio di Dirce, probabilmente nato come una fontana e datata al I sec. a.C..

Questa composizione è realmente spettacolare, rappresenta il supplizio di Dirce, in cui i figli di Antiope (Anfione e Zeto) desiderosi di vendicare gli insulti alla madre, hanno legato a un toro la povera Dirce.

Nella scena appaiono altri personaggi secondari, aggiunti nel '500 o nel '700, che rendono incredibilmente maestosa l'intera opera. Vi consiglio vivamente di girarci intorno almeno tre volte e di prestare attenzione a tutti i piccoli dettagli.

Altra particolare attenzione meritano Ercole Farnese, datata al III sec. d.C., L'eroe personificava il trionfo del coraggio dell'uomo sulla serie di prove poste dagli dèi gelosi. Piccola nota, i polpacci di questa scultura sono stati rifatti da Gugliemo dalla Porta, in seguito furono ritrovati gli originali, ma si decise di non sostituirli. Gli originali sono in un angolino dietro la statua.

Vi consiglio anche il gruppo Achille e Troilo. La scena rappresenta Achille che porta sulle spalle Troilo ferito. Troilo, principe troiano figlio di Priamo, ucciso da Achille in un’imboscata notturna nei primi tempi della guerra di Troia.

Salite lo scalone e andatevi a guardare tutto ciò che trovate aperto. Attenzione alla sala dei segreti, verso le 13:00 chiude! In questa sala potrete vedere la più grande quantità di falli che avrete mai visto. Gli antichi erano sporcaccioni e credevano che il fallo fosse l'amuleto più valido contro la cattiva sorte. Notevolessimi sono gli affreschi presi dalla Lupanare di Pompei, che raffigurano un vero e proprio Kamasutra occidentale.

La sala dei mosaici è qualcosa di strepitoso. Pompei è uno di quei tesori che andrebbe custodito sotto una campana di vetro e solo dopo gli ultimi crolli, ringrazio che determinati mosaici siano stati portati al museo archeologico. Sono conservati in uno stato impeccabile.

Qui troviamo il caratteristico Cave Canem e la famosissima battaglia di Isso tra Alessandro Magno e i Persiani, collocato un tempo nella casa del Fauno. Questo mosaico ve lo ritroverete di improvviso, di fronte a voi e sono sicuro che rimarrete a bocca aperta. Vederlo lì, dopo averlo visto raffigurato su numerosi libri, fa il suo effetto. Garantisco!

Da un po' hanno riaperto anche l'ala dedicata alla villa dei papiri. La sezione comprende busti, erme, statue e teste in bronzo e marmo provenienti dalla Villa dei Papiri di Ercolano, una delle più grandi e sontuose residenze romane.

Anche per questa sezione vi segnalo due Giovani Corridori in bronzo, la verosomiglianza di queste due figure è davvero notevole, soffermatevi sui loro sguardi. Il fauno ebbro, invece, sarà lì ad aspettarvi, e non potrete far altro che ammiarare la sua bellezza.

Il Gran Salone della Meridiana, sta momentaneamente ospitando l'opera di "Brigantes il più grande artista del mondo.", sono collocati sotto questa cupola di dipinti, delle ossa formato gigante. Divertenti, ma...Non mi hanno colpito particolarmente, sono stato affascinato piuttosto da una scultura di Atlante che sorregge il mondo, che davvero merita di essere ammirata.

Dunque che suggerirvi più, armatevi di una bottigliana d'acqua, un taccuino e uno smartphone e visistate il Museo Archeologico di Napoli. Prima di andarci, magari sbirciate la mia Gallery [clicca Qui], spero possano piacervi i miei scatti e un'ultima raccomandazione, se non vi ho annoiato condividetemi sulle vostre bacheche.

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