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Il Vangelo secondo Virginia Woolf - Una stanza tutta per sé.

Ciao a tutti,

nella home del mio blog avevo messo la copertina di un libro che stavo leggendo o meglio rileggendo, un saggio di Adeline Virginia Woolf, "Una stanza tutta per sé".

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Sapete cosa penso? Che Virginia sia una di quelle scrittrici che tutti dovrebbero leggere almeno due volte nella vita. "Una stanza tutta per sé", potrebbe essere considerato un libro sacro, perchè contiene delle verità, che andrebbero insegnate agli adolescenti nel periodo della scuola e poi, queste stesse verità andrebbero rilette dopo diversi anni, quando si è entrati nell'età adulta. La Woolf mi è sempre piaciuta perchè non è stata una semplice scrittrice, la Woolf è stata una fervente attivista, impegnata nella lotta per la parità tra i sessi.

In un'altra occasione ho già parlato di come ho conosciuto la Woolf, con un estratto in lingua originale di "Gita al Faro" e in quell'occasione non prestai attenzione, reputandola una noiosa. Bisogna essere completamenti onesti. Lo stile di Virginia, soprattutto in "Una stanza tutta per sé", non è semplice. Riesce a creare una moltitudine di immagini mentali, che ad un certo punto ti ritrovi a leggere senza capire più niente, costringendoti a tornare indietro per tentare di capire cosa vi è scritto.

Il saggio ripercorre la storia letteraria delle donna. Virginia Woolf vuole rivendicare, per il genere femminile, la possibilità di essere ammesse ad una cultura che era di esclusivo appannaggio maschile, in una società, quella Inglese, di stampo patriarcale.

"Avete idea di quanti libri si scrivono sulle donne? Avete idea di quanti sono scritti da uomini? Sapere di essere l'animale più discusso dell'universo?"

Virginia si è scagliata contro quei professori accademici, che hanno proibito alla donna di emanciparsi, si è scagliata contro la società patriarcale che vedeva e talvolta ancora oggi vede le donne come esseri inferiori, non in grado di eguagliare l'uomo.

"Delle due cose, voto e denaro, il denaro mi sembrò più importante. Prima mi guadagnavo da vivere con un lavoro indesiderato, e farlo da schiava, lusingando e sorridendo controvoglia. Con una rendità fissa non odio nessun uomo, non può ferirmi, non ho bisogno di lusingare nessun uomo, non ha nulla da darmi." Virginia parla di una donna del suo tempo una donna che lavora, ma quel che guadagna lo riserva al marito. Una donna che svolge lavori che non le piacciono, ma deve sorridere e ringraziare. Una donna che non poteva entrare nelle scuole o nelle università. Virginia ha lottato affinché la condizione delle donne, non cambiasse solo in Inghilterra, ma in tutto il mondo.

Le sue opere, i suoi saggi, dovrebbero essere non consigliati, ma dovrebbero essere ritenuti di culto nelle scuole e soprattutto per le donne di oggi e del domani. Virginia Woolf ha centrato, quasi cento anni fa, il nocciolo della questione. L’uomo, il professore come lei lo appella, è arrabbiato sebbene abbia prestigio, potere, guadagno e possibilità. Gli uomini sono arrabbiati perché riconoscono nella donna, nella metà della popolazione mondiale, la superiorità. Gli uomini ogni giorno, appena aprono gli occhi, devono specchiarsi in donne, donne che possono essere superiori a loro e quindi, sento il bisogno viscerale di sopraffarle, ma in che modo? Schiacciandole, ridicolizzandole, inculcando in tutti che la donna è piccola, è instabile, è sentimentale, è sciocca, è oca giuliva, è casalinga, è madre, è serva degli uomini. NO! La donna può certamente essere donna, madre, sorella, amica e moglie, ma la donna può essere anche tanto altro. Quando ci libereremo dalla concezione che vede la casa, la famiglia fondata sulle spalle dell’uomo? Le donne quando capiranno di avere un potenziale, un fatturato celebrale pari a quello degli uomini? Le lotte per il voto, l’aborto assistito, la cassa pensionistica, il divorzio e quant’altro, sono storia da ricordare come eventi lontani, del passato. La vera lotta deve iniziare ogni giorno. La lotta deve insinuarsi in ogni luogo in cui il sesso maschile tende a schiacciare per il retaggio culturale patriarcale.

Certo, mi si può dire che ormai questi discorsi sono superati, che ormai le donne hanno un'emancipazione pari a quella maschile, che le donne hanno diritti, svolgono tutti i tipi di lavoro, che nel mondo Occidentale la donna è forte, forse più forte dell'uomo, che può fare e fa quello che vuole. Eppure ancora oggi, proprio nel mondo occidentale, avverto ancora la difficoltà, avverto ancora quel genere di discriminazione insita e radicata nel nostro retaggio. Qualcuno mi dirà che mi sto appellando a frivolezze, frivolezze che però, esistono e che sono ancora radicate e che in altre parti del mondo assumono un ruolo ancora più gravoso e pesante. Certo possiamo affermare che la condizione femminile è migliorata rispetto a quando cento anni fa scriveva Virginia Woolf, ma sono certo che tra cento anni, la stessa condizione potrà compiere molti altri passi in avanti. Non dobbiamo dimenticare il passato, ecco perchè reputo la storia una disciplina fondamentale.

La lettura la consiglio soprattutto alle donne scrittrici, donne che come diceva la Woolf hanno bisogno di una stanza tutta per sé, per evitare di interrompere quel flusso di ispirazioni che porta alla nascita di un'opera letteraria. Donne che oggi posso permettersi di avere una stanza tutta per sé per costellare il mondo della letteratura più di quanto sia oggi.

Dunque per acquistare questo saggio consiglio, la Newton Compton Edizioni che lo ha pubblicato a 0.99 centesimi, con una graziosa copertina rosa accecante. Appena potete leggetelo e fatemi sapere cosa ne pensate.

Attendo le vostre opionioni e come sempre, se vi va condividete il mio post.

Baci e buon weekend.

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